Ma la fantascienza?

Prendo lo spunto dal bellissimo post dell’amico blogger Alessandro Girola a questo Link per parlare un po’ a ruota libera di fantascienza.
Avverto tutti che sarò leggermente cattivo, ma non fateci caso e perdonatemi.
Nelle scorse settimane esimi addetti ai lavori (non li cito per decenza) hanno parlato profusamente di come (uso le loro stesse parole), la fantascienza sia morta e sepolta, specie in Italia.
Il genere in Italia (sempre parole loro) non tira, se non qualche sporadica eccezione.
Mi permetto di dissentire in maniera palese da queste affermazioni che (mia modesta opinione) ritengo delle boiate termonucleari.
Ma mi permetto di argomentare questa mia opinione attraverso qualche brevissimo punto:

1)Il genere in Italia è stato, dai cosiddetti editori specializzati, massacrato. Tra le scelte di pubblicazione altamente discutibili, stillicidio delle uscite a scapito della qualità e scelta di autori che definire retrò è fargli un complimento. E’ a mio avviso mancata non solo la lungimiranza, ma anche la competenza di sponsorizzare un genere.

2)Non è morta la fantascienza, ma purtroppo siete morti voi (intellettualmente parlando). Basta fare un giretto sul sito di Amazon per vedere e farsi un’idea di quanto sia vasto il mercato (almeno in lingua inglese).

3)L’editoria italiana si è troppo appoggiata al traino delle uscite cinematografiche per la promozione. Siamo invasi da vampiri (e prossimamente zombi), elfi e fatine, cosa che non c’è niente di male…ma l’universo del fantastico non è solo quello.

4)Sfatiamo un mito: NON E’ VERO CHE LA FANTASCIENZA NON VENDE IN ITALIA. Esempi come Turtledove o l’italianissimo Evangelisti smentiscono questa baggianata. In realtà non si vendono solo i libri particolarmente brutti e devo dire che gli editori sono stati bravissimi in questo.

5)E’ verissimo in Italia si è sempre letto poco e, con questa crisi, qual’è la risposta? L’aumento dei prezzi, così se ne comprano ancora meno. Geni.

6)Purtroppo chi gestisce il mercato ragiona come se dovesse vendere dei tubi e non un prodotto di intrattenimento.

Fortunatamente le alternative esistono per chi conosce la rete e un po’ di inglese, mentre qui in Italia l’editoria (salvo qualche rarissima eccezione) è dominata da morti viventi decerebrati.

Pubblicato il 16 febbraio 2012, in Articoli con tag . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 4 commenti.

  1. Morto vivente decelebrato sarai poi te! ^_^ Io vivo, ho un cervello, e non mi nutro solamente di ciò che propone l’editoria italiana.
    Secondo me la fantascienza agonizza sia qui, sia all’estero. E’ vero, fuori dal nostro paese ci sono miriadi di titoli di SF… se vogliamo chiamarli SF… ma la SF che intendo io, oggi, non la si vede più. La SF che guarda avanti, che propone qualcosa di nuovo, che mostra un futuro possibile è pressoché scomparsa.
    Gli autori dei primi anni sessanta ipotizzavano nuove società, nuove tecnologie, nuovi mondi… e alcuni di loro hanno anche spinto la ricerca scientifica verso lo sviluppo di tecnologie che oggi esistono ma… oggi tutto ciò non accade più.
    La SF di oggi propone storie, magari anche belle, ma non guarda più in avanti. E’ statica… noiosa. Avrò letto decine e decine di testi stranieri ma in nessuno di questi ho trovato ciò che trovavo, e trovo ancora, nei grandi classici.
    E continuo a pensare che a scavare la fossa alla fantascienza siano stati i generi letterari che più hanno spopolato nei primi anni ottanta. Il cyberpunk in primis… che ha spostato il campo d’azione all’interno di un mondo chiuso, privo di evoluzione, e pieno di limiti. Senza contare le varianti che guardano alla nostra società in modo distorto e mai positivo.
    Oggi la fantascienza non ha più speranza… e mi riferisco al contenuto dei testi, non alla sua esistenza. In ogni romanzo di fantascienza che ho letto, di quelli recenti, non ho trovato nulla che guardi a un futuro migliore, a un uomo migliore, a una società migliore.
    Oggi si cercano solo storie che sappiano acchiappare, intrattenere, e scomparire.

    Quanto alla bravura degli autori, nulla da dire. Ancora oggi ci sono ottime penne che lavorano nella fantascienza. Ma quella che era l’anima della fantascienza, oggi, non la trovo più in nessun testo che mi appresto a leggere. Ovvio che non posso aver letto tutto… ma se fino a oggi non ho trovato nulla… vuol dire che è ben nascosta!

    Quanto a Evangelisti… davvero scrive ancora fantascienza? Mmh… A me sembrano più saghe fantasy, le sue opere di Eimerich. Ottime saghe fantasy. Ma la fantascienza, con Evangelisti, non l’ho più vista dopo “Metallo Urlante”.
    Tullio Avoledo… lui sì che scrive fantascienza. Ed è forse uno dei pochi che, ancora, ha quella scintilla di cui ho parlato in questo commento.

    Ma, ovviamente, questa è la mia modestissima opinione… il fatto che scriva fantascienza è solo marginale ^_^

    • Carissimo Glauco,
      come non quotarti. Ovviamente i morti intellettuali sono gli editori zombi che vorrebbero far passare la loro incapacita’ di capire la fantascienza per la nostra inettitudine di lettori.
      Quanto a Evangelisti ti quoto per la deriva che ha preso (come quoto la opinione su Avoledo), ma il mio voleva essere un esempio di come la fantascienza anche di italiani venda (metallo urlante ha venduto assai).
      Il mondo la fuori è vasto, ma questi pseudo editori proprio non lo vedono.

  2. C’è ancora, ormai bisogna dire così, chi sogna. MacLeod, Stross, Brin. Bisogna andarseli a prendere.

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