Racconto Bonsai: Solo pace.

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Kurt terminò l’incantesimo e la parete esplose; il sottile diaframma di pietra si polverizzò lasciando al suo posto uno stretto budello scavato nella roccia.
Il giovane uomo si trascinò avanti, il solo muoversi una tortura per le miriadi di ferite, comunque continuò finché una luce in fondo al tunnel riaccese la speranza e lo spronò a accelerare l’andatura.
Il cunicolo terminò e si aprì sull’esterno: una lussureggiante foresta illuminata da una meraviglioso sole estivo.
Kurt fece gli ultimi passi quasi in trance mistica, il volto deformato dallo stupore.
Alla fine l’uomo giunse all’aria aperta, ma non ebbe nemmeno il tempo di guardarsi attorno che fu subito investito da una pioggia di frecce.
Kurt cadde al suolo e con l’ultimo alito di vita vide tre figure poco lontane.
Il demone guardò il corpo e si limitò a dire: – Ogni tanto qualcuno continua ancora a provarci, ma per fortuna gli allarmi funzionano ancora bene.
L’elfa annuì: -Già gli umani sono ostinati, lo sono sempre stati, dominati come sono dalle loro paure.
Il centauro invece sorrise: – Per nostra fortuna è così… E quando, unendo le capacità magiche dei nostri popoli, gli abbiamo ingannati facendogli credere che il mondo fosse diventato inabitabile, il terrore ha preso il sopravvento.
Il demone sghignazzò: – Si sono rintanati nelle profondità della terra per salvarsi.
L’elfa fu l’ultima a replicare: -E così deve rimanere. Perché sono una razza violenta, bellicosa… E da quando non ci sono più, qui c’è solo pace.

Pubblicato il 11 ottobre 2014, in Racconti Bonsai con tag , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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